Chi siamo?

Questo sito è nato da un'idea della squadriglia Falchi 2010/11 al fine di ottenere la specialità di giornalismo, che prevede, fra le altre cose, di creare e tenere aggiornato il sito internet del gruppo scout di appartenenza.

Uno dei motivi è offrire maggiori informazioni a tutte le famiglie degli scout di Creazzo, comodamente da casa e  semplicemente accendendo il computer, ma anche creare una relazione più stretta tra gli scout delle diverse branche e far conoscere l'esperienza scout anche alle persone che ancora non la conoscono.

Il sito ha ancora molte pagine bianche, pronte per essere riempite di notizie, eventi, foto e aneddoti divertenti della vita scout.

Il sito infatti, è uno strumento a servizio di tutti e sarà più utile e bello quanto più arricchito dal contributo di tante persone diverse.

 

Dopo essere riusciti ad ottenere la specialità di squadriglia, i Falchi hanno lasciato il testimone alla Co.Ca., nella speranza che il loro progetto possa avere un seguito anche per gli anni a venire.

Grazie in anticipo di tutto quello che vorrete condividere e donare a tutti attraverso questo sito!

 

I Falchi

 

La storia del gruppo

tratto dal libretto del 20ennale (1990)

 

"Tanto tempo fa...in una assolata giornata d'estate di un anno precedente al '70, era quasi sera quando per la piazza di Creazzo passò un reparto scout probabilmente di Vicenza.

Nello stesso momento una anziana signora veniva in su dalla fontana vicina alla "Vasca dei cavai" e sulle spalle portava "il bigolo" con due secchi pieni d'acqua.

Nell'incontrare la donna, dal gruppo uscì uno scout che, deposto lo zaino, si fece passare il "bigolo" e glielo portò sino a casa. Seduto su un muretto della piazza, assisteva con attenzione un ragazzo del paese e da quel momento in cuor suo nacque il desiderio di diventare scout.

A Creazzo poi, sorse e svolse attività per alcuni anni un gruppo detto degli "AQUILOTTI AZZURRI", che realizzava attività molto simili a quelle degli scout.

Anche questo particolare fu ben osservato dal nostro ragazzo, il quale, nel momento in cui gli Aquilotti Azzurri chiusero le attività, pensò di tenere viva l'esperienza, radunando intorno a sè alcuni amici.

Nacquero così le "AQUILE VERDI", che furono poco tempo dopo il nucleo di ragazzi che diedero vita al primo reparto.

Quel ragazzo si chiamava Paolo Moretto, ed è a tutt'oggi un capo dell'attuale comunità capi di Creazzo.

I primi contatti furono presi per l'interessamento di don Giovanni Sgreva, ancor oggi parroco della parrocchia di S.Ulderico, che mise il gruppetto di ragazzi in contatto con Ugo Ferrarese, che in quel momento faceva parte del comitato A.S.C.I. di Vicenza.

Cominciarono così le prime attività nelle quali fu subito coinvolto don Giusepe Miola, arrivato proprio in quell'autunno del 1970 come nuovo cappellano.

Il primo campo estivo fatto assieme al Lonigo, al Montecchio e al Chiampo diede infine il definitivo battesimo al gruppo del Creazzo 1°. Nel frattempo era stato contattato anche un'altro "vecchio" scout che abitava a Creazzo, Pierpaolo Marchesini, che si assunse il compito di primo capogruppo e così già nell'autunno del 1971 il reparto passò da 7 a 18 ragazzi e la grande avventura prese il via definitivo.

Da allora il gruppo andò ingrossandosi e le attività diventarono di anno in anno più intense. Crebbe l'elenco dei campi (Pecol, Gosaldo, Zoldo Alto, Marana, ecc.) e crescevano intanto anche i ragazzi sia di numero che di età, e così nel '73 cominciò la sua attività il primo Noviziato e con esso la branca R/S del gruppo.

Già nel 1975 il noviziato partecipò alla Route Nazionale R/S in Val d'Aosta.

La route del 1975 fu uno dei momenti più significativi per lo scautismo che nel frattempo aveva effettuato la fusione tra l'associazione maschile (ASCI) e la femminile (AGI) diventando così l'attuale AGESCI.

Era quello un momento molto positivo, in particolare per lo scautismo italiano, che era uscito quasi indenne dalla grossa crisi che aveva coinvolto l'associazionismo giovanile negli anni successivi al '68.

Così nel 1973 il nostro gruppo tenne a battesimo un altro gruppo scout, sorto in quel periodo a Sovizzo, che non ebbe però una vita altrettanto fortunata, ma con il quale ci fu per parecchi anni una stretta collaborazione.

Alla fine degli anni '70, il gruppo andava consolidandosi e cresceva anche la presenza all'interno della comunità, in particolare nei rapporti con la parrocchia, con il coinvolgimento  come assistenti dei vari cappellani susseguitesi a S.Ulderico (don Adriano, don Fernando, don Primo, don Marco) e sempre con il sostegno e il contributo di don Giovanni Sgreva il quale sin dall'inizio ci ha sempre incoraggiato lungo il nostro cammino.

La Comunità Capi intanto cresceva e il numero di capi rendeva possibile un ulteriore sviluppo del gruppo, molti sono stati i capi che in questi anni hanno dato il loro contributo nel lavoro educativo, vogliamo ricordare per tutti Mario e Adriana Ceretta.

I baffi di Mario e il sorriso dell'Adriana sono stati per parecchi anni un simbolo dello scautismo a Creazzo.

Nel '79 si apre così il primo reparto femminile e nell'80 Creazzo ospita per la prima volta i Giochi di S.Giorgio provinciali mentre il clan apre le porte delle attività nautiche con la costruzione dei primi kayak con i quali realizzare la discesa del Po come campo estivo.

Lo spirito di avventura si dimostra così ancora un volta la molla più valida per arrivare a parlare ai ragazzi, per portarli a vivere quelle esperienze che formano il carattere e aiutano a scoprire negli altri, fratelli con cui camminare, e nel mondo l'opera creatrice di Dio padre di ogni uomo.

Nel 1980 un altro personaggio arriva a rinforzare le file della comunità, un diacono di S.Gaetano viene a fare servizio con noi, è Gianfranco Orfano, che subito diventa assistente ecclesiastico del gruppo e capo in clan.

La sua presenza e la disponibilità hanno poi caratterizzato per molti anni il gruppo fino alla sua partenza come missionario in Brasile.

Purtroppo l'anno 1982 annovera anche uno dei momenti più tristi della nostra storia.

In un tragico incidente nell'estate di quell'anno ritornava alla casa del Padre, Pierfrancesco Nicolin allora caposquadriglia del reparto Andromeda.

Dai primi anni 80 in poi la dimensione del gruppo si stabilizza sulla quota media di centoventi ragazzi, questo anche per la scelta della Comunità Capi; le attività invece continuano ad essere svolte in modo sempre più intenso. E' questo il periodo dei campi in canoa (Po, Piave, Sile, Olio, Mincio), in bicicletta (Corsica, Gargano, Delta del Po), delle avventure all'estero (Londra, Tiazè, Norvegia).

Ma è anche il momento di esperienze forti di servizio, di riflessioni ed inserimenti nel sociale (campi di lavoro, servizio presso gli anziani, contatti con la realtà politica ed amministrativa ecc.).

Nel 1986 poi il clan, dopo un lungo lavoro di preparazione, partecipa alla Route Nazionale che riunisce a "Piani di Pezza" 14000 rover e scolte dell'Agesci in un momento di confronto e di progettazione tendente a dare ai nostri ragazzi degli obiettivi per il futuro e un bagaglio per avventurarcisi: il motto della Route era per l'appunto "Pronti a partire". Mancava però ancora qualcosa; era sentita ormai da tutti l'assenza della branca Lupetti/Coccinelle e questo divenne alla fine l'obiettivo della comunità scout per la seconda metà degli anni ottanta. Fu così che nel 1986 alcuni Rover e Scolte del Clan Pegaso prestarono servizio per un anno nel gruppo Montecchio 1° per imparare anche praticamente il metodo della branca L/C e nell'autunno del 1987 nacque il branco "Roccia della Pace". L'arrivo dei lupetti completò così l'iter di formzione scout del gruppo. Il nostro racconto arriva così ai nostri giorni, la Comunità Capi lavora attualmente con 120 ragazzi ma ancora non è passata a nessuno la voglia di progettare.

Certamente non sono più gli anni '70, fare educazione diventa ogni giorno più difficile, ma è anche vero che maggiore è l'esigenza di dare ai più piccoli e giovani spazi e ambienti dove sia possibile fare esperienze di vita valide in un clima sereno, dove ritrovarsi in comunità ed approfondire il rapporto con dio e con il Creato.

E' in questo spirito che come gruppo vogliamo vivere questo "ventennale", vogliamo far conoscere la nostra storia per riportare al centro dell'attenzione anche a Creazzo il tema della formazione dei giovani sui quali siamo convinti si può ancora scommettere per la realizzazione di un futuro migliore....

E così la nostra storia continua."